Giuseppe Papadopulo, uno che non mollava mai

Giuseppe Papadopulo, uno che non mollava mai

Giuseppe Papadopulo è stato un difensore roccioso, uno che non mollava mai, durissimo ma corretto. Dal temperamento talvolta focoso che spesso lo ha reso bersaglio di avversari o arbitri. Per l’appunto, i tifosi laziali di più vecchia data lo ricordano come la miccia che fece esplodere la rissa tra i giocatori laziali e quelli dell’Arsenal durante la cena, in un noto ristorante romano, nel dopo-gara della partita di Coppa delle Fiere 1970/71. I ragazzi inglesi facevano battute pesanti nei confronti dei laziali, che non la presero bene e all’ennesima provocazione saltarono i nervi a Papadopulo.

Gli anni alla Lazio

Nato a Casale Marittimo, il 2 febbraio 1948,  Papadopulo inizia la carriera nel 1966  al Livorno, in Serie B. Tre stagioni in Toscana, l’ultima con in panchina il mito biancoceleste fine anni 1940 Remondini, prima di finire nel mirino di Lorenzo e approdare alla Lazio nell’estate 1969, acquistato dal presidente Umberto Lenzini per una cifra intorno ai 40 milioni di lire. Il 14 settembre dello stesso anno con la casacca laziale debutta in Serie A (Lazio-Torino 1-1), diventando presto una  pedina importante dello scacchiere difensivo della squadra.

Con la Lazio vince il Campionato De Martino 1970/71 e la Coppa delle Alpi 1971. Nella stagione 1971/72, l’ultima in biancoceleste, con il nuovo allenatore Tommaso Maestrelli è tra i protagonisti del campionato che riporta la Lazio in Serie A.

Figurina Calciatori Panini 1971/72

Alla fine dell’annata Papadopulo non verrà però confermato. In tre stagioni con la Lazio colleziona 69 presenze. Ceduto al Brindisi in Serie B, vestirà poi le maglie di Arezzo, Salernitana, Bari e Cecina, in Serie D , dove chiude la carriera nel 1982.

Papadopulo al Brindisi

Allenatore

Al Cecina Papadopulo incomincia il proprio percorso da allenatore nella stagione 1984/85. In seguito allena la Casertana in C, come vice di Giuseppe Materazzi, quindi approda a Sorrento, poi Licata, Monopoli e Perugia. Nel 1992/93 guida l’Acireale che conquista la promozione in Serie B, prima di passare all’Avellino e poi al Livorno. Nell’estate 1996 arriva sulla panchina della Fidelis Andria e centra la sua seconda promozione in B. Successivamente allena Lucchese, Cremonese, Crotone e Siena dove nella stagione 2002/03 conduce i toscani in Serie A.

Ritorno alla Lazio da mister

Nel 2004/05 ritorna alla Lazio da allenatore, alla 17^ giornata, voluto dal presidente Claudio Lotito al posto dell’esonerato Domenico Caso. Il debutto è indimenticabile, coincide con il derby e la Lazio strapazza la Roma 3-1. Papadopulo alla fine salva la squadra dalla retrocessione ma Lotito non gli rinnova il contratto. Nella Lazio colleziona 23 presenze (22 in campionato, 1 Coppa Italia).

Dopo l’esperienza romana sbarca a Palermo, poi allena il Lecce e nel 2008 con i salentini conquista la promozione in Serie A. Nell’aprile 2009 è chiamato a tentare di salvare il Bologna dopo l’esonero di Mihajlovic. Papadopulo riesce nell’impresa. Nel Marzo 2011 l’ultima esperienza in panchina, breve alla guida del Torino in Serie B.