LEANDRO REMONDINI, “Riccardo Cuor di Leone”

LEANDRO REMONDINI, “Riccardo Cuor di Leone”

Diciannove ottobre 1947, sesta giornata di campionato, Lazio-Inter. Calcio di punizione per la squadra biancoceleste da poco fuori aerea. Dalle retrovie si presenta per la battuta Leandro Remondini, all’esordio con la Lazio. Siluro che piega le mani dell’estremo neroazzurro Franzosi e buca la rete. Che questa fosse già smagliata di suo è un ipotesi da non escludere, quello che invece è certo è che nei tre anni di permanenza in biancoceleste le bordate da fermo di Remondini divennero una piacevole costante per la Lazio.

Nato a Verona il 17 novembre 1917 (morto a Milano il 9 gennaio 1979), Remondini è ritenuto uno dei migliori difensori della sua generazione. Arrivò a Roma nella stagione 1947-48 quando aveva già compiuto già 30 anni. In precedenza, dopo gli inizi in Serie B con la squadra della sua città, aveva giocato per cinque stagioni nel Milan. Nel periodo bellico passò prima al Varese, quindi al Casale. Tornò in Serie A nel 1946/47 per indossare la maglia del Modena nella stagione in cui gli emiliani arrivarono ad un eccezionale terzo posto. Con la Lazio disputò tre campionati, dal 1947-48 al 1949-59, totalizzando 96 presenze in campionato e segnando 19 reti, un bottino davvero strepitoso all’epoca per un difensore. Nel 1950 fu convocato per i mondiali in Brasile, dove Remondini giocò la sua unica partita in maglia azzurra, contro il Paraguay (2-0 Italia). Dopo il mondiale passò al Napoli e in ultimo alla Lucchese dove nel 1952 concluse la sua carriera da calciatore.0leo

Dal fisico scultoreo, soprannominato “Riccardo Cuor di Leone” nasce terzino destro per trasformarsi in centromediano negli ultimi anni di carriera. In occasione di un amichevole giocata all’Olimpico nella primavera del 1950 per i 50 anni della Lazio, fu protagonista di un duello memorabile con l’attaccante del Celtic, Mc Phil. Senza esclusione di colpi i due se le diedero di santa ragione fino all’espulsione di entrambi. Del resto Leandro Remondini era il più anglosassone fra i difensori italiani del tempo.

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Remondini con Gianesello… in dolce compagnia, 1937 (da “Il Calcio Illustrato”)