NELLO GOVERNATO, il Professore senza allievi

NELLO GOVERNATO, il Professore senza allievi

Elegante in tutti i sensi: tecnicamente e culturalmente, anche in virtù di una vena letteraria che lo faranno in età matura giornalista e scrittore di successo. I tifosi della Lazio lo chiamavano il ‘Professore’. Il problema era che in quel periodo in cui giocò con la maglia biancoceleste non tutti gli allievi erano abbastanza dotati.

Nello Governato nasce a Torino il 14 settembre 1938. Prodotto del vivaio granata, arriva alla Lazio, dal Como, nell’estate del 1961. Giocò benissimo, sia in B che in A, per nove stagioni dal 1961/62 al 1956/66 e dal 1967/68 al 1970/71. In quei tempi tormentati il destino biancoceleste passò in buona parte per i suoi piedi e la sua testa, intesa come ragione, sia dentro il rettangolo di gioco che fuori.

L’arrivo alla Lazio

Dopo le giovanili nel Torino, nella stagione 1957/58  Governato passa al Como dove rimane per quattro stagioni e dove si fa apprezzare per le ottime qualità di regista, anche se in quei primi anni di carriera era spesso impiegato pure nel ruolo di attaccante, che non era il più adatto alle sue caratteristiche. La Lazio lo acquistò nella stagione 1961/62, quella del suo primo campionato di Serie B. Fallita per un soffio l’immediata risalita, la squadra biancoceleste fu promossa in A il campionato successivo e Governato fu uno dei principali protagonisti di quel risultato. E poi del brillante ottavo posto centrato in Serie A dalla neopromossa squadra di Lorenzo.  

Nel campionato ancora successivo, il 9 maggio 1965, nello scontro diretto con la Sampdoria che la Lazio è costretta a vincere per non retrocedere di nuovo, Governato smise i panni di ragionatore per trasformarsi in mattatore: in due minuti confezionò la vittoria con una doppietta che tolse la Lazio dai guai. La sua prima avventura in biancoceleste termina nel 1966, quando sbarca nell’Inter euromondiale di Angelo Moratti.

L’Inter e il ritorno alla Lazio

Governato nelle figurine Panini 1970-71

Ma in nerazzurro fallì, come e più di Frustalupi che lo avrebbe sostituito qualche anno dopo in cabina di regia alla Lazio. Infatti, Governato con l’Inter non vide mai il campo e il suo soggiorno milanese durò solo pochi mesi: nel novembre 1966 venne ceduto al L.R. Vicenza. Dopo la breve parentesi in Veneto, che si concluse al termine di quel campionato 1966/67, nell’estate del ‘67 per il Professore fu dolce tornare nella casa biancoceleste, per altri 4 anni fra A e B (equamente divisi).

Nella nove stagioni giocate con la maglia della Lazio ha collezionato 251 presenze complessive: 235 in campionato impreziosite da 16 reti, 14 in Coppa Italia (1 gol) e 2 in Coppa delle Fiere. Vincendo un Campionato di Serie B (1968/69),  una Coppa delle Alpi (1971) e due campionati De Martino (1967/68 e 1970/71). Nel 1971 viene ceduto al Savona in serie C, dove rimase fino al 1973 quando terminò la carriera da calciatore. Oltre ad essere stato una delle bandiere biancocelesti più rappresentative di sempre, Governato può essere considerato uno dei migliori centrocampisti che abbiano vestito la maglia della Lazio.

Dirigente sportivo

Conclusa la carriera di calciatore a 35 anni, Governato inizia una seconda vita dietro alle scrivanie. Con Giorgio Chinaglia presidente nel 1983 viene chiamato una prima volta dalla Lazio in qualità di direttore sportivo. Due anni dopo va a ricoprire lo stesso incarico al Bologna, e in seguito nella Juventus e nella Fiorentina. Tornerà ancora alla Lazio negli anni Novanta e il destino che lo ha fatto capitare in una Lazio povera, lo ripaga facendolo dirigente in quella più ricca della storia: direttore generale nel ciclo Cragnotti, ha gustato per anni il dolce sapore del successo. 

Giornalista e scrittore

Nel 2003, con l’uscita di Cragnotti dalla Lazio si concluse anche il lunghissimo rapporto tra il club biancoceleste e Nello Governato. Parallelamente alla carriera dirigenziale dimostra una certa perizia con la penna e diventa infatti giornalista, scrivendo per diversi anni di calcio alla redazione romana di Tuttosport. Poi si dà addirittura alle stampe e nel 1976 pubblica il suo primo libro: “Un caso da gol – romanzo verità” (SEI), scritto in collaborazione con Gianpaolo Ormezzano. Dopo la lunga parentesi dovuta all’attività dirigenziale, nel 2004 è tempo di una nuova edizione letteraria: “Gioco sporco” (Rizzoli), un libro che denuncia alcuni mali del calcio contemporaneo, a cui fanno seguito “La partita dell’addio” (Mondadori, 2007) e “Il sindaco pescatore” (Mondadori, 2011) scritto insieme a Dario Vassallo. Negli ultimi anni Nello Governato è stato relatore in diversi dibattiti organizzati dal Partito Radicale nell’ambito delle discussioni sulle libertà civili.

La copertina del libro “La partita dell’addio”