La Lazio vince la Coppa delle Alpi, 25 giugno 1971: Basilea-Lazio 1-3

La Lazio vince la Coppa delle Alpi, 25 giugno 1971: Basilea-Lazio 1-3

La Coppa delle Alpi è stato il primo trofeo vinto in Europa dalla Lazio. Una Lazio che poche settimane prima era retrocessa in B al termine di una delle stagioni più travagliate della sua storia  Mister Lorenzo era stato esonerato, in panchina Lovati. Mentre Maestrelli in quell’inizio estate del ’71 comincia a conoscere la squadra che riporterà in A e poi a vincere il primo scudetto con Giorgio Chinaglia, scatenato in Coppe delle Alpi, trascinatore.

La Coppa delle Alpi era un torneo organizzato dalla FIGC e dalla ASF (la federazione svizzera), disputato tra il 1960 e il 1987. All’inizio con la partecipazione solo di squadre provenienti dal campionato svizzero e da quello italiano, poi si aggiunsero club tedeschi e francesi, mentre dal 1972 hanno partecipato alla competizione esclusivamente formazioni svizzere e francesi. La Coppa delle Alpi 1971 è dunque stata l’ultima disputata dalle squadre italiane e ad aggiudicarsi quell’edizione, l’undicesima della serie, fu appunto la Lazio, che aggiunse così il proprio nome a quello del Genoa, della Juventus e del Napoli, i club italiani che in precedenza avevano vinto il trofeo (una volta ciascuna e doppietta dei liguri).

Nonostante all’epoca era considerata di caratura, la manifestazione non è mai stata riconosciuta dall’Uefa. Tuttavia indelebile quel ricordo resta nella mente dei tifosi laziali anni Settanta: la Coppa delle Alpi è stato il primo trofeo vinto in Europa dalla Lazio.

Estate 1971, nasce la Lazio di Maestrelli

Inizio estate 1971. Da poche settimane era terminato uno dei campionati più decadenti della storia biancoceleste, culminato con l’inevitabile retrocessione in serie B decretata da numeri impietosi, come quello relativo alle sole cinque vittorie in trenta partita. L’inaspettata retrocessione dopo il dignitoso ottavo posto della stagione precedente portò all’esonero di Juan Carlos Lorenzo:  in quel caldo giugno di 47 anni fa, in panchina al posto dello stratega argentino c’era Bob Lovati. Mentre, appena arrivato da Foggia, Maestrelli comincia a muovere i primi passi a Tor di Quinto e a conoscere la squadra che riporterà nel massimo campionato fino poi a vincerlo. In quei giorni Tommaso comincia soprattutto il suo grande lavoro  di ricostruzione, prima mentale e poi tecnica, di quella squadra reduce da una stagione travagliata, e in particolare inizia a tessere quel filo che risulterà vincente con Giorgio Chinaglia: legatissimo a Lorenzo, ormai appetito dai grandi club del nord e poco propenso a giocare in cadetteria a quel punto della sua carriera, Long John vorrebbe cambiare aria, ma Tommaso lo ritiene fondamentale per il suo progetto, come pure Wilson a cui conferisce la fascia di capitano.

La Coppa delle Alpi 1971, squadra retrocessa ma viva

Cinque partite complessive, due all’Olimpico e tre in Svizzera compresa la finalissima di Basilea, che nemmeno il più ottimista dei tifosi avrebbe mai immaginato che potesse giocare la Lazio. L’avventura biancoceleste alla Coppa delle Alpi 1971 iniziò il 12 giugno contro il Lugano all’Olimpico: travolto 4-0 con i gol di Manservisi, Fortunato e Chinaglia oltre un autogol.

Quattro giorni dopo, sempre in casa di fronte a quasi 10mila spettatori, è la volta del Winterthur e sotto un sole cocente la Lazio cala ancora il poker con un 4-1 firmato quasi per intero da uno scatenato Chinaglia, autore di una tripletta malgrado i 39 gradi di febbre con cui è sceso comunque in campo chiamato a stringere i denti da Maestrelli. Sul tabellino dei marcatori anche Mazzola II, prima del gol della bandiera ospite sul finire del match.

Terza giornata della competizione, la Lazio vola in Svizzera per affrontare il Lugano: primo tempo fiacco dei biancocelesti che rientrano negli spogliatoi sotto di due reti. Trascinata dal solito Chinaglia, è invece una Lazio determinata quella del secondo tempo, che nel giro di cinque minuti (dal 7’ al 12’) raggiunge sul definitivo 2-2 gli elvetici grazie ai gol di Fortunato e dello stesso Chinaglia. Il 22 giugno va in scena il quarto turno e la squadra di Lovati domina in scioltezza il Winterthur e si qualifica trionfalmente e sorprendentemente alla finale. Winterthur-Lazio finisce 2-5: gol di Manservisi, Facco, Fava, che chiudono virtualmente la gara dopo poco più di mezz’ora, Dolso e Morrone nella ripresa, quando la reazione dei padroni di casa produce anche i gol di Duvoisin e Oettly.

La finalissima: Basilea contro Lazio

Venerdì 25 giugno 1971, contro i più quotati padroni di casa, una squadra di buona caratura internazionale, allo Stadio Saint Jacob di Basilea va in scena l’ultimo atto della Coppa delle Alpi 1971. Nella città svizzera sono arrivati Lenzini e Maestrelli, a sostenere la Lazio insieme a circa tremila connazionali emigranti. 

L’avversario è ostico, in più, ieri come oggi, i biancocelesti devono anche fare i conti con un arbitraggio scandaloso, il tedesco Weiland in quella occasione. Il primo tempo si chiude 1-1: Lazio in vantaggio con Manservisi ripresa da Wenger. Nel secondo tempo, dopo che Di Vincenzo salva il risultato con un grande intervento su Ramseier, la Lazio cresce e minuto dopo minuto  prende sempre più in mano la gara mettendo ripetutamente alle corde gli svizzeri, salvati in un paio di circostanze dal direttore di gara che nega almeno due rigori macroscopici ai biancocelesti. Decisioni che scatenano le vibranti proteste di giocatori e pubblico con momenti di tensione sia in campo che sugli spalti. Ma la Lazio è più forte degli eventi contrari e a un quarto d’ora dal termine raggiunge il meritatissimo vantaggio con Chinaglia, che fulmina di prepotenza l’estremo del Basilea: 2-1. Passano altri dieci minuti e Manservisi è platealmente falciato in area: questa volta il rigore è assegnato senza esitazioni dal direttore di gara e Giorgione chiude definitivamente i conti: 3-1. E’ il trionfo biancoceleste. E forse proprio quella notte Long John percepisce con chiarezza quanto la Lazio stia diventando la sua casa, la sua squadra, il suo ambiente ideale.

La prima pagina de Il Messaggero del 26 giugno 1971 – Da LazioWiki
La prima pagina del Corriere dello Sport 26 giugno 1971

Al ritorno a Roma è festa grande. In quegli stessi giorni la Lazio vince inoltre lo scudetto del campionato riserve, tanto che la stampa si domanda: “Questa è la squadra retrocessa in B?” Si, è la squadra retrocessa in B, ma da quella squadra sta per nascere la Lazio del primo tricolore.


Tabellino

Coppa delle Alpi 1971 – Finale – Venerdì 25 giugno 1971 – Basilea, stadio Saint Jacob

Basilea-Lazio 1-3

Eccola la formazione della Finale di Coppa delle Alpi 1971:

LAZIO: Di Vincenzo, Facco, Legnaro, Governato, Polentes, Marchesi, Manservisi, Mazzola F. (89′ Chinellato), Chinaglia, Fava (46′ Massa), Fortunato. A disp.: Sulfaro. All.: Lovati.

BASILEA: Laufenburger, Kiefer, Mundschin, Ramseier, Siegenthaler, Sundermann, Balmer, Odermatt, Riner, Reisch (46′ Rahmen), Wenger. A disp.: Kunz, Pales. All.: Benthaus.

Reti: 20′ Manservisi, 40′ Wenger, 76′ Chinaglia, 85′ Chinaglia (rig)

Arbitro: Weyland (Germania Ovest).

Spettatori: 15.000 circa.

 Una formazione della Lazio 1970/71