Juan Carlos Morrone, il destino del Gaucho biancoceleste: nove anni in altalena

Juan Carlos Morrone, il destino del Gaucho biancoceleste: nove anni in altalena

Auguri a Juan Carlos Morrone, un pezzo di storia della Lazio prima come calciatore e poi come allenatore, che oggi compie 77 anni. Argentino di Buenos Aires con origini italiane (il nonno paterno era nato in provincia di Catanzaro), anche noto col nome italianizzato Giancarlo e soprannominato ‘El Gaucho’ dai tifosi laziali, nato quindi il 5 febbraio 1941, di ruolo attaccante-centrocampista, inizia la carriera con il Platense di Buenos Aires nella seconda divisione argentina. Non ha ancora 19 anni quando viene acquistato dalla Lazio: è la stagione 1960-61 che coincise con la prima retrocessione. Morrone arriva a campionato iniziato con la squadra ultima in classifica e non riesce a contribuire alla salvezza.

L’arrivo del Gaucho
Foto LazioWiki 

Nel successivo campionato di Serie B va a segno 14 volte ed è autore del primo gol in assoluto realizzato dalla Lazio nel campionato cadetto. La stagione seguente segna 10 reti tra cui quella contro la Pro Patria che scandisce la promozione in Serie A della Lazio. Dal successivo campionato di prima divisione Morrone viene trasformato in trequartista dal mister della promozione Juan Carlos Lorenzo.

Intervallate da una parentesi biennale alla Fiorentina (1964-1966) alla quale era stato ceduto per i problemi finanzieri della Lazio di quel tempo, Morrone con la maglia biancoceleste gioca complessivamente dal 1960 al 1971, totalizzando 259 presenze (239 in Campionato, 18 in Coppa Italia e 2 in Coppa delle Fiere) e 52 gol (48 in campionato e 4 in Coppa Italia). La Lazio vissuta da Giancarlo Morrone era condannata alla precarietà: tre retrocessioni e due promozioni in quei difficili anni ’60.

Al termine della stagione 1970-71, quando alla Lazio arriva Maestrelli e si annunciano tempi diversi, passa al Foggia in Serie B, dove resta due anni prima di approdare ad Avellino. Con gli irpini è vittima del  distacco del tendine rotuleo che lo costrinse ad abbandonare il calcio giocato.

 

Nel 1975 inizia nella Lazio la carriera di allenatore facendo tutta la trafila nel settore giovanile e svolgendo anche il ruolo di vice-allenatore di prima squadra con Ilario Castagner e il suo grande amico Bob Lovati in panchina e nelle ultime cinque partite del campionato di B 1982/83 quando viene chiamato dalla Primavera a dirigere la prima squadra al posto dell’esonerato Roberto Clagluna. Morrone centra la promozione in Serie A e viene confermato; alla 13^ giornata del campionato di A 1983-84 viene esonerato da Giorgio Chinaglia e sostituito dall’ex compagno di squadra Paolo Carosi. Torna a dirigere la Primavera con cui vince il titolo di categoria nella stagione 1986-87.

Con l’avvento di Gian Marco Calleri la stella di Morrone allenatore cominciò a decadere e lui stesso decise di fare nuove esperienze allontanandosi progressivamente dalla società biancoceleste. Allenò così la Primavera del Napoli (dal 1987al 1991), la Lodigiani, il Monterotondo, la Viterbese, il Crotone, il Catanzaro, il Lanciano, di nuovo il Monterotondo e in ultimo la Tivoli.

Morrone non ha mai abbandonato l’Italia e vive a Roma dove segue da appassionato tifoso le vicende della sua amatissima Lazio.