GIANCARLO ODDI, il suo uomo non segnava mai

GIANCARLO ODDI, il suo uomo non segnava mai

Il 23 luglio 1948 al quartiere Tufello nasce Giancarlo Oddi, l’unico laziale di Roma in quella Lazio pazza e romantica del ’74 per la prima volta Campione d’Italia. In quella squadra rivoluzionaria e vincente di Maestrelli Giancarlo era il richiamo alla tradizione: numero 5 stopper; nessuna licenza offensiva. E per due anni la difesa biancoceleste fu la meno battuta della Serie A

Dall’asfalto del Tufello al tricolore vinto da romano nel suo stadio: Giancarlo Oddi, l’unico laziale di Roma in quella leggendaria prima Lazio tricolore. Nato il 23 luglio 1948, appunto nel quartiere romano del Tufello che in quell’immediato dopoguerra era uno di quei posti che piacevano tanto a Pier Paolo Pasolini, ovvero ruvido e poco raccomandabile, dove Oddi inizia a giocare a calcio da ragazzino nel Santos Roma, la squadra della borgata, prima di essere acquistato dall’Almas che, negli anni ’70 ed ‘80,  era una vera e propria fucina di talenti per il calcio romano e non solo, dalla quale è stato lanciato anche Vincenzo D’Amico. Oltre Galdiolo, Giannini, Pinzi e altri ancora. E dove per l’allora 15enne Giancarlo ebbe inizio un processo di graduale trasformazione tattica e cominciò ad arretrare il suo ruolo in campo dopo gli inizi da mezzala: prima in mediano di spinta, poi in libero, quindi in terzino destro e alla fine Stopper, e che stopper.

Era l’epoca dei grandi cannonieri italiani, i Boninsegna, Riva, Savoldi, Anastasi, Bettega, Prati, Pulici e il suo uomo non segnava mai. Escluso una volta l’interista Boninsegna ma solo perché in tuffo colpì con la mano. In quella Lazio rivoluzionaria e vincente di Maestrelli Oddi era il richiamo alla tradizione: numero 5 stopper; nessuna licenza offensiva.

Il suo uomo non segnava mai – Oddi in contrasto sul grande Gigi Riva

Per due anni la difesa biancoceleste fu la meno battuta della serie A ed è sensazionale il dato del campionato ‘72-’73 quando la neopromossa Lazio subì appena 16 gol. E in quanto a tecnica, può essere illuminante il giudizio di Wilson, con il quale faceva coppia centrale, che dice di Oddi: “Era l’unico stopper dell’epoca capace di giocare con entrambi i piedi”.

Oddi in divisa azzurra con Wilson e Chinaglia. Nel 1974 viene convocato in Nazionale dal c.t. Ferruccio Valcareggi ma non collezionerà nessuna presenza ufficiale con la maglia della Nazionale.

Oddi era inoltre uno che non mancava mai, neanche un minuto. Lo fece per tre campionati di fila. Nessun contrattempo, infortunio, squalifica: trenta presenze su trenta ogni stagione. E poi quell’amicizia profonda e complice con Giorgione, compagno di stanza nei ritiri; il rifiuto con la vibrante opposizione di Maestrelli alle offerte avanzate nell’estate del ‘73 da tutte le squadre del Nord. E ancora la sua presenza in tanti momenti difficili del club, ma ancor di più quell’amore sincero e disinteressato arrivato fino ad oggi per i colori sociali fanno di Giancarlo uno di noi, forse prima ancora che eroe della Lazio più pazza e romantica di sempre.

Estate 1967, Oddi arriva a Tor di Quinto

Notato dagli osservatori biancocelesti dopo un provino a Tor Di Quinto, Giancarlo Oddi approda alla Lazio nell’estate del ‘67  ed entra a far parte della Primavera biancoceleste, con la quale vince il Campionato De Martino. Nella stessa stagione 1967/68 esordisce anche con la prima squadra in Serie B. L’anno successivo va in prestito al Sora, per poi tornare alla Lazio ma gioca poco e nel 1970/71 si trasferisce ancora in provincia, alla Massese in Serie B. Torna in biancoceleste nella stagione successiva (’71-’72), la prima con Tommaso Maestrelli alla guida, e colleziona dieci presenze nel campionato del ritorno in Serie A.

L’anno dopo diviene titolare e per tre campionati consecutivi, tra il 1972 e il 1974, come già detto, non salta una partita. In sei stagioni complessive di Lazio distribuite su tre fasi: 1967/68, 1969/70 e dal ‘71-‘72 al ‘74-’75, totalizza 132 presenze, di cui 104 in campionato. Senza mai segnare un gol, ma quello non era il suo mestiere. Con la maglia biancoceleste ha vinto il Campionato De Martino e il Campionato Under 23 nella stagione 1967/68, e lo Scudetto in quella 1973/74.

Il Cesena nella seconda parte di carriera

Quando il ciclo biancoceleste si esaurì con il tricolore, credendolo erroneamente sul viale del tramonto, il buon Lenzini cedette Oddi al Cesena assieme al compagno di squadra Mario Frustalupi in cambio di Ammoniaci e Brignani. Lo stopper e il regista della Lazio campione d’Italia ’74  fecero la fortuna del piccolo club romagnolo che l’anno successivo centrò una storica qualificazione in Coppa Uefa. Con i bianconeri Oddi giocò ancora per ben otto stagioni, diventando uno dei pilastri della squadra bianconera e un uomo simbolo del Cesena stesso, sicuramente tra i giocatori più amati dai tifosi della vecchia ‘Fiorita’. Ma la nostalgia di Roma non lo ha mai abbandonato e nella stagione 1983/84  conclude la sua carriera rientrando nella Capitale per giocare un anno con la Lodigiani.

1984, Oddi torna ancora alla Lazio (da allenatore)

Appesi gli scarpini al chiodo, nel 1984 torna puntualmente a sposare ancora la causa biancoceleste, come allenatore in seconda di Paolo Carosi. Ma è una stagione tribolata e segnata da un destino contrario al quale non riesce ad apporsi Giancarlo Oddi chiamato dall’amico Presidente Giorgio Chinaglia a guidare la squadra nelle ultime dieci giornate di campionato, subentrando a Juan Carlos Lorenzo che a sua volta era subentrando a Carosi. L’impresa di evitare alla Lazio la retrocessione tra i cadetti non gli riesce.

In seguito sarà il braccio destro anche di Simoni e Fascetti in Serie B, e poi di Materazzi, Zoff e Papadopulo in Serie A. Con l’arrivo di Zeman alla Lazio Oddi passa al settore giovanile. E’ molto breve poi, nella stagione 2001/02, l’ultima avventura di Giancarlo nella Lazio, allontanato dopo un mese e mezzo di campionato dal ruolo di vice dell’esonerato Zoff; con i suoi collaboratori alla Lazio arrivò Alberto Zaccheroni. L’anno dopo Oddi sorprende tutti e sbarca nel lontano Oriente per una breve esperienza in Cina come vice di Materazzi nel Tianjin ma dopo undici mesi ritorna a casa.

Giancarlo Oddi oggi

Nella stagione 2007/08 diventa l’allenatore in seconda del Lecce e conquista la promozione in A con un altro ex calciatore ed allenatore biancoceleste alla guida dei salentini, Papadopulo. Con identico ruolo i due saranno poi anche al comando del Torino ma con minore fortuna: subentrati  il 9 marzo 2011 all’esonerato Lerda, dopo due giornate e undici giorni sono ambedue allontanati dalla panchina granata. In questi ultimi anni Oddi si è quindi dedicato a diverse realtà dilettantistiche laziali, allenando le squadre di Montecelio, Fonte Nuova e poi Palestrina. Oggi interviene quotidianamente in qualità di opinionista sportivo nei programmi della emittente radiofonica Radiosei.