Romolo Alzani, dieci campionati in maglia biancoceleste: dal 1945 al 1955 è stato il motore della Lazio quarta forza. Nato a Roma il 6 marzo 1921, collezionando un totale di 263 partite è il romano con il maggior numero di presenze nella storia della Lazio. E dire che aveva cominciato con la Roma. Non segnava molto, appena 7 reti in tutto, ma trovò il gol in una occasione importante. Giugno 1950, la Lazio è invitata al prestigioso trofeo Teresa Herrera. Si disputava da anni e nessuna squadra non spagnola l’aveva mai vinto. Contro i campioni di Spagna dell’Atletico Madrid la Lazio va subito sotto. A rimetterla in carreggiata è proprio Alzani con una fucilata dalla distanza. Nella ripresa Sentimenti III e Magrini confezionarono il 3-1. Un impresa di cui si è presto perso memoria.
Di ruolo mediano sistemista, come si diceva allora, Alzani era un centrocampista completo che abbinava agonismo e tecnica. Cresce calcisticamente nell’Alba Audace per poi passare alle giovanili della Roma. Nel 1938 fu ceduto in prestito al Rimini per una stagione. Nel periodo bellico disputa i campionati romani prima con l’Ala Littoria e poi con l’Ala Italiana.
Approda alla Lazio nell’estate del 1945, acquistato dalla Mater su segnalazione dell’allora allenatore-giocatore Fulvio Bernardini. Fa il suo esordio in maglia biancoceleste il 21 ottobre 1945, in una partita casalinga contro il Pro Livorno terminata con il punteggio di 0-2. Alla Lazio rimarrà fino alla stagione 1954/55, chiudendo praticamente la sua carriera in biancoceleste. Anche se giocò ancora per un anno nel Foligno.
Terminata la carriera di calciatore divenne allenatore federale prima come selezionatore della Nazionale Semiprofessionisti e poi in quella dei Dilettanti. Nel 1975/76 vince il premio Il Seminatore d’Oro per la Lega Dilettanti. Alla fine degli anni ’70 diventa coordinatore del settore giovanile calcio del CONI. Romolo Alzani muore a Roma il 3 ottobre 2002.