Fortunato Ballerini, il secondo Presidente della Lazio

Fortunato Ballerini, il secondo Presidente della Lazio

Nella storia ultracentenaria del sodalizio biancoceleste è stato uno degli uomini più importanti per i destini e gli sviluppi futuri della Lazio

Fortunato Ballerini nasce a Sant’Angelo a Lecore, provincia di Firenze, il 16 ottobre 1852 e muore a Roma il 17 settembre 1940. Proveniente da una famiglia dell’alta borghesia toscana, si trasferisce a Roma per proseguire la sua carriera lavorativa presso il Ministero di Grazia e Giustizia. Uomo dedito allo sport,  nel suo senso più ampio, ma anche concepito in maniera moderna, il 25 gennaio 1904 venne eletto presidente della S.S. Lazio. Nella storia ultracentenaria del sodalizio biancoceleste, Onorato Fortunato Ballerini, come da vero nome di battesimo, è stato uno degli uomini più importanti per i destini e gli sviluppi futuri della Lazio. Secondo Presidente della Società, non considerando tale il fondatore idealista Luigi Bigiarelli, successe al Cavaliere Giuseppe Pedercini, anche nella carica di Presidente Generale della Polisportiva. Con la sua determinazione, nel 1906, riesce a ottenere un campo di calcio dove fare allenare quotidianamente i giovani footballers di Piazza D’Armi , la storica Villa Borghese. Fu proprio a Parco dei Daini che i pionieri del calcio capitolino guidati da Sante Ancherani apprendono i primi trucchi del gioco dai seminaristi britannici. Tanto da renderli quasi invincibili nell’Italia al di sotto del fiume Po, prima dello scoppio della grande guerra.

Durante il suo ventennio di gloriosa presidenza, dal 1904 al 1925, Ballerini seppe dare fin da subito una superiorità culturale e sportiva al Club, che culminò nel giugno del 1921 con il riconoscimento, per la Lazio, di Ente Morale. E la Lazio primeggiava in ogni sport moderno, dalla madre atletica alla pallanuoto, che gli inglesi fecero scoprire ai biancocelesti alle Acque Albule di Tivoli. Famoso tra l’altro perchè immortalato in un’immagine iconica dell’epica sportiva, ovvero mentre sorresse Dorando Pietri nelle ultime fasi della sfortunata maratona di Londra ai Giochi del 1908, che vide il generoso maratoneta italiano squalificato dopo aver varcato per primo il traguardo, proprio per gli aiuti ricevuti da Ballerini. 

Dopo aver conquistato le tre grandi finali nazionali, la seconda delle quali con un record tuttora imbattuto di 14 vittorie consecutive nel campionato centro-meridionale, fu proprio il calcio moderno a far allontanare Ballerini dalla Lazio, perché non poteva mettere da parte i propri ideali olimpici di fronte alla realtà dei cambiamenti e così, nel 1926, compie il gesto doloroso ma necessario di rassegnare le dimissioni, lasciando la pesante eredità al marchese Giorgio Guglielmi. All’età di 88 anni, con il rimpianto di ogni sportivo, la sua esistenza si spense a Roma il 19 settembre 1940.