Terremoto, Amatrice: la scuola antisismica che non doveva crollare

Terremoto, Amatrice: la scuola antisismica che non doveva crollare
L’edificio era stato ristrutturato nel 2012 secondo le più rigide norme antisismiche: ipotesi di disastro colposo, indaga la Procura di Rieti.

Si continua a scavare senza sosta tra le macerie di Amatrice, Accumoli, Arquata del Tronto, rase al suolo dal Terremoto del 6° grado nella notte di mercoledì. E purtroppo si continuano a tirare fuori altri corpi senza vita. Si lavora alacremente anche nelle altre frazioni della provincia di Rieti e di Ascoli Piceno coinvolte nel dramma. Ma nonostante gli sforzi al limite di tutti coloro che nei diversi ruoli si stanno adoperando alla ricerca di superstiti, il conto ufficiale dei morti continua tragicamente a salire: 268 il numero aggiornato poche ore fa dalla Protezione Civile. I feriti sono 387 e il numero dei dispersi è incerto. A questo punto il timore è di un bilancio finale peggiore dell’Aquila.

Intanto prosegue la lunga sequenza dello sciame sismico, con il conseguente susseguirsi delle naturali scosse di assestamento che continuano a scuotere la terra del Centro Italia, alcune delle quali anche d’intensità rilevante, come quella di magnitudo 4.3 registrata nel primo pomeriggio di ieri (alle 14:36) e sentita anche nella Capitale. Questi movimenti producono altri crolli negli edifici già scossi e ancora parzialmente in piedi, ma allo stato delle cose, a questo punto le crepe che mettono a maggiore stress sono forse quelle delle anime già duramente provate delle persone di queste Comunità. Uomini e donne che vivono nella fondata sensazione di intensa preoccupazione e paura, tra qualche speranza, perché chi fortunatamente c’è è anche un sopravvissuto, e tanta disperazione.

La scuola (antisismica) che non doveva crollare

Uno dei tanti simboli di questa tragedia è l’Istituto Scolastico “Romolo Capranica”, la scuola crollata di Amatrice. Un edificio che ospitava materne, elementari e medie e che per metà di esso si è sbriciolato al suolo come altri edifici all’interno del Comune stesso. La differenza con le abitazioni più vecchie è che la struttura scolastica era stata ristrutturata secondo le più rigide norme antisismiche ed inaugurata nel 2012, tre anni dopo il terremoto dell’Aquila, in parte proprio grazie ai fondi del post sisma del 2009. Con il sindaco che annunciava “ogni adeguamento alla vulnerabilità sismica”.

Invece come tristemente già accaduto altre volte nel nostro Paese, la struttura non ha retto alla forza violenta della scossa di terremoto. Nella tragedia, in questo specifico caso, quasi come in un teatro dell’assurdo e del dolore, la fortuna è stata che l’edificio si è polverizzato di notte e d’estate, vuoto al suo interno.

Ma la forza degli elementi difficilmente stabilisce date certe, e per cause contingenti a noi sconosciute, che potrebbe anche sfuggire alla migliori tecnologie, l’evento naturale che è il sisma, poteva anche manifestarsi un mese avanti, magari di mattina e in orario scolastico. Il solo pensiero è qualcosa di tremendo.

Nell’ambito delle indagini già in corso avviate dalla magistratura con l’ipotesi di disastro colposo, sulla vicenda è stato aperto un fascicolo. E’ un atto dovuto, ma la Procura di Rieti dovrà fare luce anche su questo crollo.

Simbolo nel simbolo, per concludere, le immagini del dolore della maestra che piange davanti alla sua scuola, la scuola di Amatrice ridotta in polvere. D’improvviso, spettrale, raggrinzito su un pezzo di muro rimasto in piedi, da quel che resta della scuola spunta un calendario dell’anno scolastico 2016/2017, che in questa struttura non si farà mai.