PAOLO NEGRO, il calciatore più titolato nella storia della Lazio

PAOLO NEGRO, il calciatore più titolato nella storia della Lazio

Paolo Negro è il calciatore con il maggior numero di presenze nelle competizioni internazionali con la maglia della Lazio: 64. Approda in biancoceleste nell’estate del 1993, alle corte di Dino Zoff, prelevato dal Brescia da Cragnotti per 4 miliardi di lire. Nella Lazio rimane per ben 12 stagioni consecutive, indossando anche la fascia da capitano dopo la partenza di Alessandro Nesta (2002). Oltre Zoff, suoi allenatori nel periodo in biancoceleste sono stati Zeman, Eriksson e Mancini.

Negro con la maglia della Lazio colleziona complessivamente 377 presenze. Che lo collocano al quarto posto nella graduatoria assoluta dei giocatori più presenti dietro Radu (427), Favalli (401) e Wilson (392). Le 377 partite giocate con la Lazio da Negro sono suddivise in 264 di Campionato, 48 in Coppa Italia, 1 in Supercoppa Italiana, 23 in Champions League, 3 in Coppa delle Coppe, 37 in Coppa Uefa e 1 partita in Supercoppa Europea. Arricchite da 24 reti (19 Campionato, 3 Coppa Italia, 1 Champions League, 1 Coppa Uefa), che per un difensore non sono poche.

Tra i protagonisti della Lazio targata Cragnotti-Eriksson, la più forte di sempre, Negro è il calciatore più titolato della storia della Lazio. Al pari di Giuseppe Favalli e Guerino Gottardi, con la casacca biancoceleste ha vinto 8 trofei: uno Scudetto (1999/00), 3 Coppe Italia (1997/98, 1999/00 e 2003/04), 2 Supercoppe italiane (1998 e 2000), una Coppa delle Coppe (1998/99) e una Supercoppa Europea(1999/00).

La sua lunga esperienza in biancoceleste termina nell’estate del 2005, dopo un clamoroso litigio con il Presidente Lotito, per motivi contrattuali, che ha portato il giocatore prima fuori rosa e poi al Siena, dove disputa le ultime due stagioni della sua carriera. Di ruolo difensore, terzino destro, nel periodo con Eriksson è stato spesso utilizzato anche da centrale di difesa. Forte fisicamente e utile tatticamente, Negro era un giocatore assai abile di testa e nei tiri dalla distanza. Caratteristiche che gli hanno permesso di finire diverse volte nel tabellino dei marcatori.

Il 17 dicembre 2000 è protagonista di una sfortunata autorete decisiva nel derby. Lo sfottò in merito dei tifosi giallorossi restò nella storia della tifoseria, anche a distanza di anni: “Paolo Negro è uno di noi!”. Per il giocatore laziale è stata una ferita nell’intimo, anche perché immune da colpe: Zanetti colpisce di testa, Peruzzi respinge, Nesta cerca di allontanare in rovesciata, ma il pallone carambola sul corpo di Negro e finisce in rete per l’1-0 della Roma. Al termine dell’ultima stagione con la maglia della Lazio (2004/05), dedica un’intera pagina del Corriere dello Sport per salutare tutti i laziali.

Paolo Negro nasce ad Arzignano (Vicenza), il 16 aprile 1972.  Si forma calcisticamente nel Brescia e nel 1990 si trasferisce al Bologna, squadra con cui debutta in Serie A il 28 ottobre dello stesso anno, in un Genoa-Bologna terminato senza reti.

Negro con la maglia del Bologna

Nella stagione 1992/93 è di nuovo con il Brescia, dove si mette in luce proponendosi come uno dei giovani più interessanti del panorama italiano. E qui, arriva la Lazio. Il 16 novembre 1994 ha esordito in Nazionale, (a Palermo, in Italia-Croazia 1-2). Con la maglia azzurra in tutto ha totalizzato 8 presenze, oltre 10 presenze arricchite da 2 gol con l’Under-21, con cui ha conquistato il titolo di campione d’Europa nel 1994. Dopo il biennio di fine carriera a Siena chiuso nel 2007, torna a giocare nel 2010 tra i dilettanti nella squadra laziale del Cerveteri, diventandone allenatore. Seguono altre esperienze in panchina, sempre nelle categorie minori (Zagarolo, Primavera del Latina, Voluntas Spoleto, Siena). Nel settembre 2023 diventa CT dell’Uganda, ma viene sostituito nel novembre successivo (dal belga Paul Put).

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