Renato Ziaco, il ‘dottore’ della Lazio: mito di Lazialità

Renato Ziaco, il ‘dottore’ della Lazio: mito di Lazialità

Renato Ziaco. Medico sociale, nato a Roma il 20 febbraio 1927 ed ivi deceduto il 25 giugno 1985. All’età di 23 anni Renato Ziaco si laureò in Medicina e Chirurgia, specializzandosi in Ortopedia. Entrò nella Lazio nel 1961 in qualità di medico sportivo in sostituzione del prof. Domenico Bolognese. Incarico che manterrà ininterrottamente fino alla fine della stagione 1980 quando gli fu revocato, per poi ritornare nel 1983 richiamato dalla presidenza Giorgio Chinaglia.

Panchina della Lazio anni ’70. Ziaco a fianco di Maestrelli

Il 7 gennaio 1985, alla fine della partita Lazio-Milan posticipata a causa di una forte nevicata che aveva colpito Roma il giorno prima, Ziaco cadde sulla pista dell’Olimpico scivolando su una lastra di ghiaccio e neve. Fu ricoverato in ospedale ed oltre ad una frattura alle costole gli fu riscontrata una malattia incurabile, la stessa che 9 anni prima aveva portato via prematuramente Maestrelli, e che lo portò alla morte 5 mesi dopo. Della Società Sportiva Lazio Renato Ziaco non fu un medico sportivo. Fu un Laziale appassionato come pochi che faceva il medico sportivo. Nel corso della sua carriera ha curato da importanti infortuni giocatori come Giorgio Chinaglia (nel 1972), Vincenzo D’Amico (nel 1972 e nel 1978) e Bruno Giordano (nel 1984).

Nel 1960 fece parte dell’equipe medica delle Olimpiadi romane. Nel 1961 fu chiamato dalla Lazio. In realtà, nella sua lunga permanenza nel club capitolino Ziaco ha fatto di tutto, occasionalmente anche l’allenatore, nei primi tempi di  Juan Carlos Lorenzo quando il tecnico argentino non poteva sedere in panchina perché privo della nazionalità italiana e contemporaneamente Bob Lovati era sotto squalifica. In questi casi era suoi il compito di trasmettere le disposizione tecniche ai giocatori in campo. Fu psicologo, confidente  dei calciatori e perno fondamentale, insieme a Maestrelli, di quella terribile banda del ’74 che sovvertì il calcio italiano di allora andando a vincere lo Scudetto. Ma alla festa in campo dopo Lazio-Foggia lui non c’era perché era andato ad operare Martini che si era fratturato la clavicola durante la partita.

Ziaco con Maestrelli

Il dottor Ziaco fu inoltre colui che per primo diagnosticò la malattia che avrebbe portato alla morte del suo amico Tommaso Maestrelli, standogli poi vicino fino all’ultimo istante. E ancora fu colui che tentò di salvare l’agonizzante Luciano Re Cecconi quella fatale e tragica sera del gennaio 1977 quando l’‘Angelo Biondo’ fu colpito assurdamente da un colpo di pistola al polmone. Senza pubblicizzarlo, in alcuni dei tanti momenti difficili del Club fu anche finanziatore dello stesso. Insomma, a distanza di 36 anni dalla sua morte, Renato Ziaco rimane una delle figure più iconiche e belle di sempre della Lazio e della Lazialità.