Show biancoceleste all’Olimpico firmato Keita, Immobile (doppietta), Hoedt, Felipe Anderson, de Vrij e Lulic. A tre giornate dal termine la Lazio si qualifica aritmeticamente per la prossima Europa League.
La Lazio si diverte da pazzi, strapazza la Sampdoria 7-3 e si qualifica aritmeticamente per la prossima Europa League a tre giornate dal termine. Altra domenica da incorniciare.
Lo show biancoceleste inizia dopo neanche due minuti con un gran destro di Keita che trafigge Puggioni. Al 17′ è provvidenziale Strakosha sul doppio tentativo di Djuricic e Linetty, e un minuto dopo la partita cambia del tutto con l’espulsione di Skriniar per fallo in area su Keita e rigore assegnato alla Lazio che Immobile non sbaglia: 2-0 e Samp in dieci. Con orgoglio l’undici blucerchiato riapre la partita al 32’ grazie al gol di Linetty. Passano solo altri tre minuti e Hoedt fa 3-1 infilando da pochi passi la porta della squadra di Giampaolo a conclusione di un’azione nata da calcio d’angolo. Al 38′, invece, Regini stende Lulic in area: altro rigore, altro gol, stavolta di Felipe Anderson. E non è ancora finita, perché un momento prima della chiusura di tempo arriva il 5-1 firmato de Vrij, bravo a concludere con un destro da fuori area una splendida manovra corale.
Nella ripresa arriva pure il 6-1: lo firma Lulic, di testa, su cross di Patric, e poi il 7-1 ancora con Immobile servito da Keita. Una doppietta di Quagliarella nel finale, la seconda rete su rigore, ammorbidisce lievemente il passivo Samp.
Dieci gol, sette della Lazio; da dodici anni, non se ne vedevano tanti nella stessa partita di Serie A (da Parma-Livorno 6-4 del maggio 2005), ed era da marzo del 1995 che la Lazio non segnava almeno sette gol in una partita di Serie A (Lazio-Fiorentina 8-2). Applausi, applausi, applausi. Primo obiettivo raggiunto, ora la Coppa Italia. Canta la Nord e festeggia Inzaghi, autore di una stagione da incorniciare.