SILVIO PIOLA, il centravanti infinito

SILVIO PIOLA, il centravanti infinito

Il 29 settembre del 1913 nasceva a Robbio Lomellina Silvio Piola. Leggenda del calcio italiano, oltre parlano i numeri. La Lazio ha avuto la fortuna di averlo per 9 stagioni; episodio emblematico della sua lazialità il derby del 16 marzo 1941.

Il 29 settembre del 1913 nasceva a Robbio Lomellina Silvio Piola. Per caso nel Pavese anziché a Vercelli, da dove la famiglia si era trasferita temporaneamente per ragioni di lavoro, comunque in quella bella zona immersa nelle risaie oltre un secolo fa prendeva vita una delle leggende assolute del football. Stare oggi a disquisire se sia stato il più grande attaccante italiano di sempre, o fare paragoni con altri goleador di epoche calcisticamente diverse non è assolutamente il caso. Di sicuro, Silvio Piola è stato il più grande centravanti del suo tempo, in Italia e nel mondo. A parlare, oltre la leggenda, ci sono i numeri.

Migliore marcatore di sempre del calcio italiano: 274 in Serie A. Realizzate indossando le casacche di Pro Vercelli, Lazio, Torino, Juventus e Novara. E ancora oggi è anche il migliore marcatore di sempre nella massima categoria delle stesse Pro Vercelli (51 reti), Lazio (143 reti) e Novara (70 reti). Dal 1933 detiene il record di marcature in una singola gara, 6, eguagliato da Omar Sívori nel 1961.

Con la Nazionale è stato campione del mondo1938 e uno dei principali protagonisti di quella vittoria in Francia, tra l’altro autore di una doppietta nella finale contro l’Ungheria. Con 30 reti è il terzo marcatore di sempre della Nazionale, preceduto da Gigi Riva (35 reti) e Giuseppe Meazza (33 reti), ma avendo disputato soltanto 34 partite contro le 42 di Riva e le 53 di Meazza; a quota 0,88 reti per patita, è il calciatore con la media gol più alta di sempre in maglia azzurra.

COLOMBES, FRANCE - JUNE 19: Italy's national soccer team poses with the World Cup trophy after beating Hungary 4-2 in the World Cup final, 19 June 1938 in Colombes, in the suburbs of Paris.(Standing from L : Amadeo Biavati (4th L), coach Vittorio Pozzo holding the trophy, Silvio Piola, Giovanni Ferrari, Gino Colaussi; first row, from L : Ugo Locatelli, Giuseppe Meazza, Alfredo Foni, Pietro Serantoni, Aldo Olivieri, Pietro Rava and Michele Andreolo) (Photo credit should read STAFF/AFP/Getty Images)
L’Italia campione del mondo 1938 – Piola subito a destra di Vittorio Pozzo – (Photo credit should read STAFF/AFP/Getty Images)

Silvio Piola si è ritirato nel 1954. E dopo una breve parantesi da allenatore, alla guida di Cagliari e Piacenza, nel 1957 è entrato a far parte della Federazione, addetto al Settore Giovanile dove resterà fino al 1976. Colpito dalla malattia di Alzheimer, Silvio Piola moriva a Gattinara il 3 ottobre 1996.

Silvio Piola, il più grande

La Lazio ha avuto la fortuna di averlo in squadra per ben 9 stagioni: dal 1934/35 al 1942/43; periodo durante il quale, come massimi risultati, sono arrivati degli importanti piazzamenti d’onore: il secondo posto nel 1937 e la conseguente finale di Coppa dell’Europa Centrale, persa contro il Ferencvaros nonostante 3 reti di Piola tra andata e ritorno; con il risultato di 4-2 in Ungheria e 5-4 a Roma, i magiari vinsero entrambe le partite. Migliore marcatore di sempre del club dall’alto dei suoi 143 gol, con la casacca della Lazio Piola è stato capocannoniere di serie A nelle stagioni 1936/37 e 1942/43, entrambe con 21 reti. 227 le presenze complessive in campionato.

Il derby del 16 marzo 1941

In un derby datato 16 marzo 1941 possiamo ritrovare l’episodio più significativo, o almeno più emblematico del Silvio Piola “laziale”. Campionato 1940/41, giornata n°23: la Lazio naviga in zone pericolose di classifica, la Roma è appena sopra.

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Foto da sololalazio.blog

A seguito di uno scontro di gioco con il difensore avversario Acerbi nella fase iniziale di quel derby, Piola si procurò un’ampia ferita alla testa. I racconti e le cronache dell’epoca ci dicono che in un primo momento rientrò nello spogliatoio, ma dopo qualche minuto, nonostante gli scongiuri del medico sociale Bani, volle assolutamente rientrare in campo per non lasciare la squadra con un uomo in meno. Con la benda tipica del calcio eroico di allora dove non era contemplata la sostituzione, Piola va in gol proprio con una zuccata di testa: quanti altri avrebbero avuto il coraggio di andare su quella palla in quelle condizioni? E chiuse infine quel derby con un diagonale potente e preciso che sancì il definitivo 2-0.