25 agosto 1907: la traversata a nuoto di Roma lungo il Tevere, all’epoca estremamente pericoloso (VIDEO)

25 agosto 1907: la traversata a nuoto di Roma lungo il Tevere, all’epoca estremamente pericoloso (VIDEO)

I grandi nuotatori biancocelesti dell’epoca lasciarono un segno marcato di senso olimpico, coraggio e, soprattutto, di appartenenza ai colori sociali 

Foto da Lazio Nuoto

Non si può pensare a Roma senza pensare al Tevere, ed al loro stretto legame che dura da secoli. Il “Fiume”, così lo chiamavano i romani, è parte integrante della città, della sua storia, ed è stato la sua maggiore risorsa per secoli fino a quando fu “condannato” ad essere relegato nel tratto cittadino dentro i muraglioni a 17 metri di profondità. Raccontavano i giornali del primo Novecento di quanto il Tevere fosse un fiume estremamente pericoloso: almeno due volte al mese venivano riportate, infatti, notizie di annegamenti. Lungo il fiume che bagna la Capitale i lavori per la costruzione dei muraglioni cominciarono nel 1876, ma dopo una piena straordinaria nel 1900 che ne fece crollare una parte già costruita, vennero conclusi solo nel 1926.

Forse era per questo che nei primi anni del Novecento, nelle acque del Tevere, erano soliti radunarsi i nuotatori più forti, più potenti e, soprattutto, i più esperti. Tra questi gli atleti della Lazio che in quegli anni monopolizzano la vita sul Tevere. Dagli archivi infiniti del Centro Studi Nove Gennaio Millenovecento, si può  leggere la cronaca della traversata a nuoto di Roma edizione del 1907, che si svolse il 25 agosto e fu vinta da Vincenzo Bronner della Società Romana di nuoto con il laziale Pietro Perret al posto d’onore, che al pari di altri grandi nuotatori biancocelesti del tempo, come Retacchi, Altieri e ‘Niger’, lasciarono un segno fortemente evidenziato dei valori olimpici e di appartenenza ai colori sociali.

Dall’archivio dell’Istituto Luce, il video che pubblichiamo di seguito è su un percorso lungo e faticoso, dal porto fluviale fuori Porta del Popolo fino all’approdo di Ripa Grande. Meno di venti concorrenti ai nastri di partenza della prima edizione, dopo anni alla traversata di Roma si sarebbero presentati il doppio di partecipanti, segno che la gara aveva ormai assunto una sua peculiarità.